22.10.07

Cielo...sono una scrittrice! Posso dirlo? L'ho detto!

Capito che vi combina Miss Grumbler, tra una lagnanza e l'altra? Certo, l'operazione é stata lunga: 4 anni di scrittura indefessa. Più o meno altri 2 anni di ricerca della casa editrice, che ha assunto ripettivamente i seguenti toni:
  • bambinesca fiducia nella lungimiranza e intuito della suddetta casa editrice: "Salve, ho scritto un romanzo fantasy bellissimo, so che non vi farete sfuggire l'occasione di avermi tra i vostri titoli"

...nisba

  • Moderata esplicitazione del desiderio di essere pubblicata: "Salve ho scritto un romanzo fantasy che sembra molto interessante, e mi piacerebbe pubblicarlo, siete interessati?"

...nisba

  • Sfegatata ammirazione verso la casa editrice X a cui veniva proposto il libro: "Salve, voi siete sempre stati la mia casa editrice preferita, ho comprato anche delle azioni, e ho tutti i vostri libri...sarei onoratissima se voleste pubblicare il mio romanzo fantasy...

...nisba

Ma proprio quando stavo meditando di passare alle richeste corredate da offerta di prestazione, ecco che una piccola casa editrice trova il libro interessante e mi propone la pubblicazione!

...certo, c'é un rovescio della medaglia: la pubblicazione me la devo pagare, o almeno in parte!

HO elucubrato circa 15 minuti sull'immoralitò di questo sistema, che anzichè promuovere e incoraggiare gli autori emergenti li vessa con condizioni frustranti, tarpando il sacro fuoco della loro vocazione, e facendo loro sentire il gap nei confronti dei grandi scrittori pluri (e spesso inutilmente) promossi, e ho concluso che...'STI CAZZI, PAGO! VOGLIO VEDERE IL ROMANZO IN CARNE E OSSA!

E quindi, dopo una sofferta e adrenalinica presentazione ufficiale, piccola e informale, ma riscaldata dalla presenza vicina o a distanza di tutti i miei amici...La voce dei Meil'ar é finalmente diventato realtà!

Opppssss...consigli per gli acquisti, ci vediamo tra un attimo!

Sei stanco dei soliti fantasy? Vuoi dire basta ai soliti maghetti da strapazzo con cicatrici a forma di saetta sulla fronte? La troisi ti ha spaccato i meloni? Vuoi leggere qualcosa che lo stesso Tolkien avrebbe desiderato aver scritto?

Acquista LA VOCE DEI MEIL'AR, il nuovo, fantasmagorico, inenarrabile romanzo fantasy

Lo trovi su ordinazione in tutte le librerie, o nella libreria dei Granai, oppure online su

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...andrai a citofonare all'autrice per chiederle ansiosamente il seguito!!!!!

Rieccomi....ovviamente scherzo: sono una fan sfegatata di Harry Potter, sto leggendo la seconda saga della Troisi, e spero che l'esimio maestro Tolkien non mi privi dall'aldilà della capacità di scrivere...

...però i dettagli di acquisto sono tutti veri!!!

Quindi, amici di Miss Grumbler, aiutatemi a diventare famosa, ricca no, che non mi interessa...ma famosa mi piacerebbe un casino!

Miss Grumbler

2.10.07

...un'aggiunta all'anno del maiale

Ecco...torno a postare dopo un millennio e subito mi becco la prima cazziata via mail!
Ma stavolta Miss Grumbler deve fare ammenda, e camminare sui ceci e sui cocci per chiedere perdono...

Si, perché nella furia dell'elenco di tutti i mutamenti che il mitico anno del maiale ha fatto rutilare intorno a me, mi sono dimenticata di citare la novità più bella, più magica, più gioiosa che si possa immaginare.

Si, perché quando dentro un pancione scalcia e si dondola un nuovo frugoletto (anzi, frugoletta!), tutti gli acquisti immobiliari e le convivenze più sospirate fanno un passo indietro e si inchinano.

E allora solleviamo nuovamente i calici, perché questo é un brindisi da fare davvero con tutto il cuore.

Ti aspettiamo, piccola Brunina!

28.9.07

L'anno del maiale

Dicono i cinesi che corre l'anno del maiale...dice Miss Grumbler, da brava occidentale: "Embeh? Che c'entra il maiale? Il maiale sgrufola, sì, ok é carino, é rosa...ma perché l'anno del maiale dovrebbe pervadermi di subitanea euforia?"

Ma i cinesi la sanno lunga (l'ho capito quando ho visto all'opera gli unguentin del mio sifu, doviziosamente preparati con sanguisughe e vermi in fermentazione)...e se dicono che l'anno del maiale é fondamentale per tutti noi...ci conviene dar loro retta.

Si, perché stando alla tradizione cinese, l'anno del maiale é un anno di cambiamenti, di svolte e rivoluzioni...non specificano in realtà se positive o negative, ma un cambiamento é pur sempre un arricchimento, no?

E così (loro) aivoglia a concepire bambini per farli nascere in questo fatidico anno...come se fossero pochi.

Eppure, cari ascoltatori di grumbliane lamentazioni, nel mio piccolo posso dire che é vero, e che intorno a me vedo rivolgimenti, passi da gigante, vite che assumono nuovi corsi.

E allora, tanto per brindare virtualmente e augurarci un collettivo "prosit", fatemi fare un po' di nomi e cognomi:

Flaviana se ne va a vivere da sola
Fabio e Monica vanno a vivere insieme
Jac e Roby si sposano
Secco (oh...avete capito? Secco, il mio personal trainer) se ne va astare da solo anche lui
E io? Si, pure io...ho cambiato casa, e ora quando di notte allungo la mano dentro il letto non trovo più un cuscino vuoto, ma il capoccino del mio fidanzato!

Rimando ad un post a parte le pene e delizie della mia convivenza, ma per il momento esclamo sonoramente: "Visto 'sto maiale? Mica sta a pettina' le Barbie!!!!"

9.2.07

...

...mi sono chiesta svariate volte come vorrei che finisse la mia vita. No, non temete, Miss Grumbler non sta meditando il suicidio. Parlo della fine naturale della mia vita, si, la vecchiaia, insomma, se i miei stravizi alimentari ed etilici mi consentiranno di arrivarci.

Ho sempre pensato: "Beh, mai con il cervello fuori posto, accompagnata ai giardini da una sconosciuta badante" oppure "mai immobilizzata in un letto, a contare tutti i dolori delle mie ossa".

Ho sempre pensato che sarebbe stato bello addormentarsi e non svegliarsi più: senza addii strappalacrime, senza paure, senza eccessivi incomodi per figli e nipoti.

Mi son sempre detta: "Spero che qualcuno a me caro avrà il coraggio di staccarmi la spina, se dovesse vedere che sto proprio alla frutta!"

Ma...ma...poi arriva sempre qualcosa che con la semplicità di un soffio manda all'aria tutti i castelli delle tue convinzioni.

Come faccio spesso, oggi ho visto mia nonna, la mia mamma dell'infanzia: un fragile guscio bianco e profumato di sapone, con dentro un'anima che ormai segue percorsi tutti suoi, che solo raramente riesco a incrociare e comprendere.

Spesso, e non senza sensi di colpa, mi sono sorpresa a sperare che abbandonasse finalmente questo mondo, perché questo mondo non le appartiene più, nè le interessano più i suoi colori, odori, il sapore dei suoi cibi, la compagnia delle persone che con lei l'hanno condiviso.

Anch'io, che sono stata la sua gioia, la sua nipote-figlia, la sua pestifera compagnia, il suo passatempo preferito, adesso sono una "simpatica signora" non identificata, o una "bambina" qualunque, o sono meno interessante delle figure che escono dalla TV, frequenti interlocutori delle sue chiacchierate.

Eppure, stamattina mi ha guardata dritta negli occhi e mi ha detto: "Ti voglio tanto bene!"...e poco importa se l'abbia detto, in cuor suo, alla sua vicina di casa, alla madre, ad un ricordo sfuggente della sua infanzia, o a sua nipote...perchè forse, se questa donnina prosciugata dal tempo e profumata di sapone ha ancora tanta intensità dentro di sè da farmi commuovere dalla gioia, allora é segno che, anche dove si trova lei, é un posto che vale la pena di essere vissuto.

6.2.07

Le delizie del condominio

Quando scegli una casa, solitamente si pone l'annosa questione: indipendente o in condominio?
Personalmente l'idea della casa indipendente mi ha sempre spaventata non poco: fobica come sono su home intruders vari, nonchè fantasmi, lupi mannari, zombie e serial killers, quando è arrivato il momento di lasciare il nido parentale ho optato senza esitazioni per un pluri-affollato condominio.

In effetti zombie ancora non se ne sono visti...ma dopo quasi 4 anni ho scoperto che forse l'esercito dei condomini può essere più terrifico del più rispettoso stuolo di creature horror.

Si, perché in un condominio si accalca, in una cubatura relativamente ristretta, un coacervo di personalità, spesso maniacali, psicotiche e nevrotiche, che prima o poi verrà a bussare alla tua porta...

Che dire della maniaca del secondo piano, l'insofferente del rumore e del disturbo della quiete casalinga? Questa bizzarra creatura, che ha imparato a memoria tutto il regolamento condominale, ha fatto della difesa del silenzio il suo vessillo esistenziale e, come il più zelante dei crociati, difende a spada tratta la tranquillità domenicale. Così, quando la domenica (che é l'unico giorno, per te che lavori, in cui puoi dedicarti alle tue attività casalinghe) decidi che é arrivato finalmente il momento di appendere il quadro che giace da mesi di fianco al divano, e assesti la prima delicata martellata sul muro, con la velocità di un road-runner eccoti l'abitante del secondo piano (e tu sei al settimo) presentarsi in vestaglia-bigodini-gambaletti-mattarello per tutelare la pace delle sue orecchie. Queusta sua attività si protrae solitamente per tutta la giornata: essa percorre a piedi tutti i piani, avanti e dietro, per cogliere in flagranza di reato qualsiasi malcapitato si azzardi a inserire un cd nello stereo, dare una passata di aspirapolvere o attivare una centrifuga di lavatrice!

E non vogliamo parlare del compulsivo delle assemblee condominiali? E' l'eterno frustrato, quello che probabilmente al lavoro viene vessato in ogni situazione, e che si sente potente e fattivo solo nel territorio del suo civico. E' solito suonare alla tua porta, gravato da chili di scartoffie da farti firmare, di verbali, di raccomandate per l'avvocato, l'amministratore, la società dell'ascensore. Alterna fasi di accanimento (con l'inquilina del terzo piano, che pianta fiori non in tinta con l'intonaco del palazzo) a momenti propositivi e creativi (ipotizzando cancelli di garage a comando vocale o lettura ottica, ascensori a teletrasporto e smaterializzazione cellulare), cercando di fal leva sul tuo senso di adeguatezza e solidarietà (é solito dirti che tutti gli altri condomini hanno già firmato, e che manchi solo tu!)

Dall'altra parte della barricata c'é l'irriducibile cafone: per questo soggetto, che soffre di una distorta visione della comune convivenza, l'autolimitazione dei propri impulsi é un concetto sconosciuto ed insignificante. E' lui che ti tiene sveglia fino alle 4 di mattina con il Gran Premio di Formula 1 sparato ad un volume talmente elevato che si sembra quasi di essere il secondo pilota di Barrichello. Ed é sempre lui che, proprio mentre esci dal portone con il tuo taiileur nuovo di pacca acquistato appositamente per il tuo importante incontro di lavoro, ti rovescia addosso le briciole della sua precedente cena dal balcone, mandandoti alla tua riunione con pezzi di crosta di pane nell'acconciatura.

Non può mancare poi l'apprendista musico, il teen ager in preda alle tempeste ormonali che ritiene che essere un vero rocker sia l'unica strada percorribile per conquistarsi una scopata prima della maggiore età: con indefessa determinazione passa in rassegna tutti gli strumenti musicali che il genere umano conosca, strafalciandoti le orecchie con ore e ore di esercizi da principante...

Ti dici, speranzosa: "Prima o poi imparerà, e finalmente produrrà un suono anche solo lontanamente catalogabile come gradevole"

E invece no, perché non appena impara a strimpellare la sua prima canzone decente con la chitarra elettrica, decide che ormai Steve Vai può fargli una sega, e passa ad un altro strumento: la pianola!!!!

E allora, mi dico io, non é meglio rischiarsi uno zombie in decomposizione che girella per il tuo giardino, un serial killer che ha deciso che tu sarai la sua 14esima vittima, un ipotetico ladruncolo che vuole fotterti l'argentieria domestica, piuttosto che condannarti ad un martirio certo di umani ufficialmente normali e rassicuranti che, senza ombra di dubbio, prima o poi verranno a spaccarti le palle?...esistono sempre i doberman, no?

1.12.06

Le aberrazioni del Natale

Ricordate con che gioia, da bambini, si aspettava il Natale? Fare l'albero, aspettare i regali, spiare nella cucina mentre i grandi preparavano le pietanze del cenone, girare per le strade del centro addobbate di lucine intermittenti, musica e colori...che poesia, che ricordi...

...CHE INCUBO adesso: ti svegli la mattina dell'1 Dicembre e il primo pensiero che ti dà il buongiorno é il seguente: "Cazzo, tra un po' é Natale!!!"

Tralasciando la riflessione sul fatto che il Natale precedente sembra trascorso da non più di un mese (e che ti porta ad innumerevoli e tristerrime elucubrazioni su come volino gli anni, e che presto ti ritroverai circondata dai nipotini a fare maglioncini e a combattere l'osteoporosi), all'età di poco più di 30 anni ti rendi conto che il Natale porta con sè una serie infinita di rotture di scatole, di mostruosità, di autentiche aberrazioni! Volete qualche esempio? Eccovi serviti:

Al primo posto metterei, dato che siamo entrati in pieno clima pre-natalizio, il traffico e la quantità spasmodica di rincoglioniti che affollano le strade in questi giorni. Plotoni di ebeti alla ricerca di idee e di regali camminano come in trance in mezzo alla strada e sui marciapiedi, con lo sguardo incollato alle vetrine, carichi come degli sherpa di bustine della Rinascente, Intimissimi, Coin. Tu povera malcapitata che sei uscita perché ti sei scordata di comprare il latte, vieni tuo malgrado schiacciata contro la vetrina di Calzedonia, e l'unico modo per liberarti dal croocchio di vecchie zie che ti premono contro, incantate dal completino rosa confetto con paillette che "sarebbe perfetto per Teresa", é quello di intrometterti nella consultazione, osservando: "Quell'orrore non se lo comprerebbe neanche mia nonna che si cuce i lustrini sulle mutande!"

Se sei in macchina la situazione non migliora: guidando, tenti di convincerti che in fondo é bello lo spirito del Natale, e per aiutare questo training autogeno ti pianti nello stereo una selezione delle più celebri canzoni natalizie. E così, proprio mentre "We wish you a Merry Christmas" sparge bontà nel tuo piccolo abitacolo, e già il tuo sguardo si fa più lieto e ti persuadi che siamo tutti più buoni, un grido estraneo e un clacson indiavolato feriscono i tuoi natalizi padiglioni auricolari: "A scema! Quel parcheggio é mio!" "A rincoglionito, trovatene un altro, l'ho visto prima io!" - sgommata, pelo al pedone che sta placidamente aspettando l'autobus...e il rincoglionito se ne va bestemmiando contro il prossimo celebre nascituro divino...perché a Natale siamo tutti più buoni!

Bellissimi sono quelli che, per mancanza di tempo e voglia, decidono di fare tutti i regali nello stesso negozio, fregandosene dei gusti e delle peculiarità dei destinatari. E così si sceglie il tema di turno: "Quest'anno compro tutto in libreria"...poco importa se la prozia Amelia é analfabeta, troverà qualcuno disposto a leggerle l'ultimo libro di Emilio Fede, no?

Personalmente rimango sconcertata dai prezzi degli alimenti natalizi: un panettone commerciale (presumibilmente fatto con chili di polverine, aromi, agenti lievitanti istantanei...e avoglia il signor Maina a dire "piano piano...buono buono...seeeeeee!!!!) si aggira sui 5-6 euro: per fortuna non sto più col mio ex, che usava scartare tutta l'uvetta, depositandola amorevolmente su un tovagliolo, per poi buttarla...aho, oggi sarebbero stati almeno 2€ di roba, tze!

E che puoi accendere la televisione in questo periodo? Pubblicità a catena sui peggio prodotti per bambini (perché si sa, sono loro il target goloso nel periodo natalizio): in un giorno di risposo dal lavoro ho scoperto che esistono bambolotti che ballano il twist, camminano, parlano...ma fin qui niente di nuovo...quello che non sapevo é che ora c'é pure la bambola che scureggia (e che ti dice: "Mammina, ho fatto prrrrr"....che cagata, tanto per restare in tema); poi c'é Ciccio Bello che piange e che si calma solo se gli metti vicino Winnie Pooh...ma che vuol dì? Mo' pure i bambolotti fanno i capricci? Siamo arrivati al bambolotto del bambolotto? Ma scherziamo?????
L'altro giorno, tra le offerte di un ipermercato, ho beccato "I puledri di Barbie!!!!": ma che é, un giocattolo porno????

Insomma, é un delirio, un manicomio...devo ammettere che, per quanto fossi una bimba intelligente, le mie percezioni infantili sul Natale erano decisamente sovradimensionate! Dall'alto della mia saggezza, la sensazione che ho é quella di un collettivo abbandono ad un'ebete follia...del Natale quello vero non rimane niente, e forse i teneri pupattoli di oggi non sanno neanche cosa si festeggia: non mi stupirebbe vedere passare un infante odierno davanti ad un presepe gigante e chiedere alla mamma: "Mamma, ma quel bambolotto piange, rutta o é quello che se gli dai la Play Station finisce tutti i quadri di Tomb Raider e poi si trasforma in un Pokemon?"

19.10.06

La forza dentro

Oggi Miss Grumbler non ha voglia di scherzare. Per una volta, niente ironia e sbofonchiamenti quotidiani sui piccoli grandi drammi della mia esistenza...solo un amaro e un po' colpevole pensiero sulle storie di vita che mi/ci circondano, e che spesso ignoro o voglio ignorare.
Per una volta il mio lavoro di ricercatrice di mercato mi ha allontanato dalle solite casalinghe con il loro Dash, o dall'inamidato dirigente e la grafica della sua nuova carta di credito, per lanciarmi nell'ombroso mondo del popolo degli IMMIGRATI.
Da una settimana entro ed esco dalle abitazioni di cinesi, marocchine, ucraine, peruviane, filippine, in Italia da 10 o da 1 anno, immergendomi nell'odore forte della loro cucina, nella stravaganza delle loro suppellettili, lambiccandomi sul loro italiano a volte appena accennato.
OBIETTIVO DELL'AZIENDA COMMITTENTE: scoprire le abitudini di consumo degli ormai innumerevoli immigrati al fine di impacchettare prodotti e publicità che siano in grado di prenderli nella rete del consumismo occidentale.
OBIETTIVO DI MISS GRUMBLER (oltre a soddisfare quello dell'azienda): cogliere l'occasione per capire cosa spinge un immigrato X a mollare tutto e venire in Italia in cerca di fortuna.

Sono stata accolta con calore, rimpinzata di giganteschi datteri africani, riso col culantro e altre diavolerie a me finora ignote, e inebetita da racconti partecipati e sofferti della storia di ognuno...

...storie tutte diverse, tenute insieme dall'invisibile filo della DISPERAZIONE, un tipo di disperazione totalmente etranea ai confini della mia esistenza di abitante del PRIMO MONDO.

Così ho scoperto che si può tirare avanti sapendo che tua madre é morta nel tuo paese, e che tu non potrai andare al suo funerale, perché sei una clandestina, e se esci dal paese poi non puoi farvi ritorno; ho scoperto che una maglietta rossa si compra solo quando ti si buca quella che hai addosso, perché non c'é motivo per averne due; ho scoperto che per qualcuno parole come "tempo libero", "pizza con gli amici" e "shopping" sono termini astratti, di cui si sente parlare, ma che non rientrano nel vocabolario della propria vita. Ho scoperto che si può lavorare per 18 ore di fila...senza che poi si piombi nell'esaurimento nervoso e nelle terapie anti-stress.

E così, mentre tornavo a casa sulle mie scarpe nuove, comprate per sfizio, mi sono sentita fortunata e un po' sciocca, per il mio perdermi quotidianamente nelle mie insoddisfazioni, nelle mie lamentele, nei miei grandi problemi.

Avevo imparato la lezione andando in Africa, ma poi il luccicante teatro occidentale in cui si svolge la mia vita ha progressivamente offuscato ricordi, considerazioni e proponimenti. Ma quste ombre silenziose sono anche qui, si accalcano con me in metropolitana, calpestano gli stessi marciapiedi.

Non mi si fraintenda: non rinnego la mia felice esistenza, non sono obnubilata da sindromi di S. Francesco, che mi porteranno a spogliarmi di tutti i miei beni (quali?) per seguire la via del bisogno e della povertà...ma forse qualcosa da imparare c'é. Se sotto il peso di queste storie c'é ancora lo spirito per fare un sorriso, allora qualcosa da imparare c'é!

12.10.06

Free Lance?...No, grazie!

Traviata da una durissima settimana di lavoro, ho deciso di stilare le sacre tavole della free lance pentita. O voi, ancora in cerca di impiego, non lasciatevi ingannare dal dolce e infingardo miele della libera professione, e anelate con vigore ad una poltrona e una scrivania Ikea su cui poggiare il vostro sedere a tempo indeterminato. Riparate le vostre orecchie dal canto mellifluo della sirena dell'indipendenza, chè esso si tramuterà in un urlo lancinante, prima o poi...

...non ci credete? Sentite qua:

1) Il free lance pensa di essere padrone di se stesso, e di poter lavorare con i suoi tempi e i suoi ritmi. Risultato: lavora dal Lunedì al Venerdì, a Pasqua, Natale, di Sabato e di Domenica;

2) Quando il free lance si crogiola al sole di Agosto sulla spiaggia, circondato da mille altre persone, non può fare a meno di pensare con livida rabbia che in quel momento qualcuno sta pagando quelle mille persone che sguazzettano innocentemente nell'acqua cristallina, mentre lui sta perdendo preziose giornate di lavoro...sentendosi un lavativo, e arrovellandosi sul super-lavoro che dovrà spararsi a Settembre per ammortizzare il mese di nullafacenza;

3) Quando le sere di inverno il free lance avverte preoccupanti brividi lungo la schiena, un fastidioso mal di gola e pericolosi smottamenti intestinali, non può permettersi di pensare: "Domani chiedo un giorno di malattia", ma si imbottirà di antipiretici e analgesici dicendo: "Merda, domani mi tocca andare al lavoro con l'influenza!"

4) Il free lance lavora per tutti, ma tutti pensano che lavori solo per loro. Il che implica che tutti ti chiedano di consegnare il lavoro nello stesso giorno.

5) Il free lance non può permettersi di essere antipatico e maltrattare i colleghi...il free lance non ha colleghi, ma solo clienti, e il cliente - si sa - ha sempre ragione.

6) Al free lance non vengono tolte le tasse a monte, no, deve pagarsele da solo...e vi assicuro che, per quelli come me che non hanno il pelo sullo stomaco di saltare lo steccato verso il fertile pascolo dei piccoli evasori, é un doppio giramento di maroni!

7) Quando il free lance ha una settimana libera dal lavoro, da dedicare a se stesso e al proprio relax, tende a lasciarsi coccolare da questi rassicuranti pensieri: "Cazzo, non mi chiama nessuno, finirò sul lastrico!" "Oddio, devo pagare l'IVA, ho bisogno di lavorare!"


Insomma, piccoli virgulti del mercato del lavoro, quando incontrerete quei giovani rampanti sulle loro macchinucce tirate a lucido, che riempiono di timbri le schede carburante e chiedono fattura anche per il cappuccio della mattina, non fatevi intimorire: squadrate le spalle, tirate fuori il petto, e sventagliategli fieramente sotto il naso il vostro dignitossisimo Co. Co. Pro.

24.9.06

La compagnia dei furbacchioni

Stendete tappeti, lanciate petali, per la Compagnia dei Furbacchioni:

Applausi a voi, giovani ragazzi pieni di speranze, che anzichè sprecare soldi sul braciere della dea Minerva accorrete a frotte ai provini per il GF e le Veline: vi siete assicurati successo, notorietà e porte aperte;

Incenso a te, arzilla vecchina assidua frequentatrice di teatri e circoli di bridge, per aver ottenuto pensione di invalidità e accompagno, fingendo una demenza che fortunatamente ancora non ti ha colpito: hai appena sottratto un aiuto a una tua coetanea che forse ne aveva diritto davvero;

Inchini per voi, uomini della Tv, che obnubilate le nostre menti con programmi sempre meno degni dell'intelligenza umana: vi state coltivando un nutrito gregge di pecore sempre più docili;

Complimenti per voi, uomini delle Associazioni Umanitarie, che trasformate i fondi raccolti per la povera gente in fumo, o croccantini per cani da spedire ai bimbi dell'Africa: non vedete come scodinzolano per ringraziarvi?

Alloro per te, abile politico dalle facili promesse, che hai l'arguzia di plasmare la legge sui tuoi guai personali: ti sei assicurato notti tranquille e sogni felici;

Ossequi a voi, oligarchi della Terra, che nutrite la pubblica opinione con il gustoso sapore della democrazia, esportando becera dittatura: state conquistando il mondo;

Mi tolgo il cappello di fronte all'esimia Compagnia dei Furbacchioni, che tiene le sorti del Mondo, che fa apparire stupido l'onesto, ingenuo il puro, perdente l'integerrimo...e che sta rendendo il luogo in cui vivo sempre più soffocante...

...a voi dedico il pensiero di un uomo che ci aveva visto giusto, anche tanto tempo fa. No, non tentate di ricordare chi é: non ha partecipato a nessun reality, quindi probabilmente non lo conoscete:

S'i fosse fuoco, arderei 'l mondo
s'i fosse vento, lo tempestarei
s'i fosse acqua, i' l'annegherei
s'i fosse Dio, mandereil' en profondo

(Cecco Angiolieri, 1260 - 1312?)

L'attacco della cavalletta killer

Mi ripresento dopo giorni di silenzio con un'asciutta cronistoria delle tragiche ore della serata di ieri, ore in cui si é materializzata una delle mie 3 paure con la P maiuscola: la cavalletta dentro casa.
Prima che qualcuno di voi mi prenda per scema e contatti il CIM (Centro di igiene Mentale) pregandolo di venirmi a prelevare tempestivamente, dovete sapere che nella mia esistenza aleggiano 3 grandi e inoppugnabili fobie: il Terremoto, gli Squali...e le cavallette...

...si, lo so di aver descritto solo nel post precedente la mia paura degli aerei, ma quella é una paura secondaria, con cui si può convivere...niente che qualche anno di sana psicoterapia non possa curare!

E invece la cavalletta no...quella fa parte delle paure vere, quelle che ti annientano la mente e ti liquefanno le ginocchia. La cavalletta salta, zompa, svolazza...e tutto in un pico-secondo...non hai neanche il tempo di farti venire un attacco di panico che lei si é già stampata sulla tua faccia, e ti guarda con il suoi occhietti alieni...

...intendiamoci: non osteggio la cavalletta in termini assoluti, non ne auspico l'estinzione, non le acciacco a scarpate se le vedo nei prati! Certo, la cosa non mi riempie di immensa gioia, ma posso sopportare di poter convivere con questo mostruoso e terrificante essere nell'ambito della dimensione mondo.

Ma quando il mostruoso essere di cui sopra viola il ristretto e intimo spazio dei miei 27 mq calpestabili di monolocale...beh, lì mi girano un po' i miei coglioni virtuali!

Ma passo alla cronaca dell'avvenimento:

ORE 8.15: sono tranquillamente seduta al mio pc a spippacchiarmi i chili di mail (spam) che mi sono arrivati, quando con la coda dell'occhio vedo il mio gatto lanciarsi modello Superman verso l'angolo cottura; quasi contemporaneamente indivuduo un oggetto non identificato, ma sicuramente munito di grosse ali, sbatacchiare forsennatamente contro i pensili, per sfuggire all'attacco del felino infingardo;

ORE 8.15 E 1 SECONDO: Nella mia mente si affollano diverse alternative, in ordine inverso di "terrificanza": 1)"E' una falena"; 2) "E' un pipistrello"; 3)" Cazzo: é una fottuta cavalletta!"

0RE 8.15 E 3 SECONDI: abbandono come un furetto la mia postazione informatica, inciampo nel gatto che prepara la rincorsa per il secondo attacco, atterro goffamente sul tappeto, mi posiziono in modalità pelle di leopardo, striscio verso il bagno, mi chiudo la porta alle spalle: SONO SALVA!

ORE 8.15 E 10 SECONDI: Mi concedo un moderato attacco di panico (tachicardia, zero salivazione, pulsazioni di adrenalina sulle tempie), seguito a raffica da una triste constatazione: "Ho perso di vista il nemico! Ora dove cavolo si sarà cacciata? Ho bisogno di rinforzi, o non ne uscirò viva!"

ORE 8.16: in un impeto di coraggio apro la porta del bagno, riprendo il mio assetto pelle di leopardo, individuo il cordless, lo agguanto, ri-striscio verso il bagno, accattando nel percorso filtrini, tabacco e cartine (non riesco a pensare lucidamente se non fumo), mi richiudo la porta alle spalle...altra triste constatazione: il nemico non si vede, potrebbe essere ovunque!

ORE 8.16 E 30 SECONDI: compongo il numero del mio fidanzato, e farfuglio una serie di frasi sconnesse, del tipo: "aiuto!" "paura" "chiusa in bagno" "vieni!" "subito!". Dall'altra parte, lui mi risponde con voce paziente (in cui si alluma appena un pizzico di giustificatissimo fastidio) che arriva subito.

ORE 8.30: Il mio fidanzato entra in casa, e mi trova in corridoio (presa da un eccesso di eroico coraggio sono uscita dal bagno), tremante come una pallida vergine dello Stil Novo. COMINCIA LA CACCIA.

STRUMENTI DEL MESTIERE: SCALA, SCOPA, MANICO DELLA SCOPA SWIFFER, COLINO SCOLAPASTA APPLICATO CON SCOTCH AL BASTONE PER TIRARE GIU' LE STAMPELLE, ASCIUGAMANO PICCOLO, ASCIUGAMANO GRANDE, CAPPELLO DA INDIANA JONES: siamo attrezzatissimi, non ci sfuggirà!

PAROLA D'ORDINE: la cavalletta ci serve VIVA! Ripeto: VIETATO UCCIDERE IL NEMICO!

L'ora successiva trascorre in uno snervante nascondino: il nemico fa capoccella, studiando le nostre mosse con il suo sguardo calcolatore e svolazza a intermittenza (tanto per scatemarmi un principio di emicrania che mi aveva risparmiato per 10 giorni); il fidanzato tenta di stanarlo con abili colpi di scopa atti a produrre rumore. La cavalletta si fa furba, e affina la sua strategia: si incunea da sopra dietro il frigorifero, e risbuca dalla cappa: BASTARDA!

Dopo più di un'ora, il fidanzato mi dice che forse é il caso di lasciarla dov'é, prima o poi uscirà; io comincio a pensare ad una lista di alberghi in cui poter trascorrere la notte!

ORE 9.30: la casa comincia a popolarsi di alleati. Nell'ordine:

Arriva Andrea che, senza scomporsi, propone di: A) dare fuoco alla cucina; B) aprire le manopole del gas per stordirla (ma se l'avessi fatto, probabilmente oggi non sarei qui a raccontarvelo) ; C) spruzzare un abbondante quantitativo di insetticida (cosa che mi ricorda sinistramente una scena di Apocalypse Now)

Poi arriva Secco, che fortunatamente sembra avere paura quasi quanto me (e questo mi fa sentire meno patetica), si tira su il bavero della felpa e armeggia con il manico della scopa Swiffer come il più abile dei guerrieri

Infine arriva Amy, che da brava inglese non si lascia sconvolgere dal satanico alieno volante, e munita di pila tascabile ispeziona a distanza ravvicinata i possibili nascondigli. Il mio cuoricino sobbalza di nuova speranza.

Ciò che segue é frutto di racconto di altri, perché a quel punto io mi sono guadagnata una postazione sicura: schiena appoggiata alla porta di ingresso (non si sa mai, in caso di fuga...) completamente coperta dai giacconi appesi all'attaccapanni.

Il nemico attacca di nuovo, in una sorta di disperato canto del cigno, Andrea lo blocca fermamente sotto il colino scolapasta...ABBIAMO VINTO! LA BESTIA E' IN GABBIA.

Potremmo torturarlo, convincerlo a parlare e invece gli eroi si riconoscono per la loro magnanimità: il mio fidanzato e Amy lo trasportano amorevolmente nel giardino, e lo depositano su un albero.

All'erta, sanguinario nemico molleggiato, la prossima volta non saremo così compassionevoli. Va' da chi ti ha mandato e riferisci che nel monolocale di 27 mq calpestabili vendono cara la propria pelle...e dì anche che LA PROSSIMA VOLTA NON SI FARANNO PRIGIONIERI!

(più tardi, nel quartier generale delle cavallette)...

"Signore, chiedo scusa signore! Questo é il modulo delle mie dimissioni, signore! CHiedo di essere congedato dal servizio, signore!

"Me ne stavo tranquillamente in missione esplorativa, quando sono stato attaccato alle spalle da un gigantesco essere color ratto munito di baffi e artigli, signore"

"In seguito, sono stato costretto a trovare un nascondiglio di fortuna a causa di due grossi e imprevedibili mostri a due zampe, che brandivano certamente armi di distruzione di massa, munite di lunghi manici, e un mefistofelico cappello da Indiana Jones"

"Sono stato stanato e catturato dall'artiglieria inglese e da un sadico esperto di armi chimiche"

"Non ho parlato, signore, a rischio della mia stessa vita...ma questo é troppo per me, io ho famiglia!"

"Chiedo di essere mandato a dirigere il traffico, signore"

18.9.06

Ma se Dio non ci ha fatto le ali...

Un motivo ci sarà no?
E va bene, sì, lo ammetto: ho una fottuta paura dell'aereo!
E ogni volta che, alle ore 7.00 di mattina, mi ritrovo al gate di imbarco per Milano, con poche altre donne e decine di manager già sudati e incazzati che si scalmanano al cellulare farneticando inglesisimi nel loro auricolare bluetooth, penso inesorabilmente che forse le Parche stanno per dare la sforbiciata finale al filo della mia vita.

Non sarò mica solo io ad avere queste fobie, no? Perché io non ci credo a quelle persone che mi dicono che volare é la cosa più bella del mondo. Nossignore! Volare é quanto di più innaturale possa accadere ad un essere umano...

E non é una paura irrazionale e immotivata, di quelle che non hanno ragion d'essere. Eh no! Io le mie paure le motivo e le certificano. E quindi, nei lunghi anni in cui, per lavoro o per diletto, ho sorvolato il globo sfrecciando a 850 km/h a 8-10000 mt di altezza (brrr...ma non vi vengono i brividi solo a leggere queste cifre????), sgranocchiando di volta in volta i salatini rancidi dell'Alitalia, o sorseggiando il dissenterico beverone che osano chiamare caffè, mi sono tirata giù un bel decalogo a supporto della mia paura:

1) I controlli all'aeroporto: 11 Settembre a parte, non vi sembra ansiogeno il dover passare ripetutamente, voi e i vostri averi, sotto l'occhio indagatore del metal detector? E non vi sembra ancora più ansiogeno vedere che mentre sta passando la valigia del poco rassicurante tipo davanti a voi (che sicuramente capiterà sul vostro aereo) i due tizi della sicurezza, anzichè guardare nel monitor, si stanno raccontando la loro ultima scopata?

2) Le istruzioni a bordo: ma dico io, qualcuno ci ha mai dato le istruzioni di sicurezza su un treno, su un autobus, sul pullman, in nave o su qualsiasi mezzo di trasporto? Perchè le hostess, con i loro sorrisi plastificati e le calzette color carne 40 denari si affannano ad indicarci tutte le uscite di emergenza, gli alloggiamenti per le maschere di ossigeno, il salvagente etc etc etc? Allora c'avete la coscienza sporca? La coda di paglia? E poi, frasi dei tipo: "Il personale di bordo é perfettamente addestrato per affrontare le situazioni di emergenza"...ma a chi la vogliono dare a bere? MI volete far credere che, mentre l'aereo si tuffa in picchiata modello kamikaze giapponese, la mia hostess con le sue calzette sta lì e mi dice: "Tranquilla signorina, prego, l'uscita di emergenza é da questa parte, infili il salvagente, se non si gonfia soffi nei tubi di gomma"????? Già é tanto se non mi molla uno sganassone per passare prima di me!

3) Il pilota: ma dico...li avete mai visti in faccia i piloti quando passano dal gate? Dietro il loro inamidato cappello e l'immacolata camicia bianca, con quelle facce da fantasmi, bianchi, mediamente un po' allucinati...ne ho visti passare tanti, e vi assicuro che al 90% di loro non avrei fatto guidare neanche il carrello della spesa!

4) I rumori: perché un aereo é una fonte inesauribile di rumori, e sono uno più inquientante dell'altro: tira dentro i flap, tira fuori i flap, tira fuori il carrello, suona il campanello della hostess...se poi capitate sull'ala ("mi scusi, mi può dare un posto più avanti possibile?"=SULL'ALA "mi può mettere in coda?"=SEMPRE SULL'ALA!!!!!) avrete la possibilità di sentire tutta la gamma di vocalizzi del reattore posizionato esattamente a un paio di metri dal vostro culo!

5) La circolazione: siete mai partiti per un lungo viaggio, e scesi a destinazione gonfi come le ruote della 313 di Paperino? IO SI! E non provate a fare la ginnastica anti gonfiore-anti-embolo che distribuiscono tramite opuscolo sull'aereo: sicuramente il viaggiatore davanti a voi avrà tirato indietro il sedile, lasciandovi uno spazio vitale di circa 2,5 cm.

6) I messaggi terroristici dal comandante: "I signori passeggeri sono pregati di allacciare le cinture di sicurezza"; "Abbiamo un piccolo problema tecnico, lasceremo il parcheggio entro pochi minuti"; "stiamo ricaricando le batterie dell'aereo" (AEREI A BATTERIE????); "abbiamo chiamato l'unità esterna per accendere i motori, perchè l'alimentazione non funziona"; "tutte le hostess sedute e cinturate"!

E su questa serie di a mio avviso validissime motivazioni, vorrei aggiungere tre domande che mi accompagnano dalla prima volta che ho messo piede su questi aggeggi infernali:

1) Dove cazzo sta il salvagente sotto il sedile?
2) A che cavolo mi serve un salvagente su un volo Roma-Berlino?
3) Perché diamine continuano a chiamare CAPPELLIERE i vani contenitore dei bagagli a mano...in 15 anni avessi visto uno poggiarci dentro un cappello!

11.9.06

A formi': ma io e te, che se dovemo di'?

Ok, stamattina mi sono svegliata con un pensiero abbastanza complicatino e potenzialmente irrisolvibile nella testa: come diamine funziona questa vita? (Non male, per essere un Lunedi, no?)

Va bene: nasciamo e moriamo, e questo mi sembra assodato, e mi sta bene! Ma non vi sembra troppo semplicistico come sistema? Voglio dire, siamo circondati da un universo che si muove su regole perfette, matematicamente irreprensibili, su proporzioni che addirittura vengono definite divine. Insomma, in tutta questa storia della vita c'é qualcosa che non mi quadra!

Da un lato tutto sembra calcolato al millimetro, ci reggiamo in equilibrio nel nulla cosmico, quasi magicamente, siamo piccoli puntini in un ingranaggio che va avanti con puntualità svizzera da milioni di anni; dall'altro mi sembra che nel sistema di attribuzione delle vite ci sia un qualcosa di imperfetto, o di assolutamente casuale.

Provate a uscire di casa, e ditemi in 5 minuti quante vite vedete: il vicino di casa, la formica, il mendicante, il manager in macchina, il disabile, il cane...e si potrebbe continuare all'infinito.

E non vi siete mai chiesti: "Perché io sono io e non sono il cane? E io e la formica abbiamo qualcosa a che spartire? E perché quel bambino cammina con la sedia a rotelle e io ho tutte e due le gambe funzionanti?"...Io a volte me lo chiedo, e tutto mi porta a rispondermi che ci deve essere una qualche forma di giustizia in tutto ciò.

Diciamo che ho superato la storia del Paradiso, il favolistico luogo affollato di cherubini e frizzi e lazzi...di conseguenza mi puzza anche il discorso dell'Inferno, che mi sembra una trovata di qualcuno per evitare che gli uomini agiscano in modo totalmente anarchico. Quindi, accantonate aluzze, forconi e odore di zolfo, ho cominciato con gli anni a chiedermi: "Ma allora, dove cavolo andrò a finire?" "Possibile che sia stato fatto un universo così perfetto per farmici stare, boh, quanto? 82,5 anni, stando all'aspettativa di vita media? MI pare sprecato!"

E soprattutto, che giustizia e perfezione c'é nel fatto che io abbia una casa, un lavoro, appartenga al genere vivente reputato superiore, mentre nel mio vaso del terrazzo circola un esserino chiamato formica, che camperà 6 mesi se gli dice bene, a meno che io non decida di trucidarlo prima con un'abbondante dose di Baygon sul cucuzzone? Che ha fatto di male la formica a nascere formica? E' solo una questione di culo? Non credo...non voglio crederlo, sennò qui é tutto un caos.

Quindi, penso che la teoria della reincarnazione possa a pieno titolo annoverarsi tra le mie convinzioni verso l'esistenza: un percorso in ascesa verso la perfezione in cui, vita dopo vita, prendiamo le sembianze di esseri diversi (piante, animali, diversi tipi di uomini)...si, questo mi piace, questo ha il suo senso, e così capisco e mi spiego il perchè dei diversi esseri viventi, e mi spiego anche perché tante volte mi sembra di avere una conoscenza superiore a quella che dovrei avere (capita anche a voi, vero? sentire di sapere cose che in realtà non dovreste sapere...sentire di essere DI PIU' di quello che siete).

Beh, questo pensiero mi appare rassicurante, e mi fa sembrare meno strano il fatto di essere nata a Roma, da una famiglia normale, di essere felice, mentre la Tv, efficace nonchè sovente cretina finestra sul mondo, mi mostra bambini etiopi col pancino gonfio...o il semplice vedere un gatto investito per la strada. Questo pensiero mi fa dire: "Ok, adesso é così, ma prima o poi toccherà anche a me, o magari mi é già toccato, e quindi questa vita me la sono guadagnata così com'é"...e mi sento più parte del mondo, più vicina a tutto.

Tutto sta a capire se questo percorso é a ritroso o in ascesa. Spiego: partiamo dall'esistenza più infima e infelice e prendiamo il volo verso l'ultima vita perfetta (un po' il concetto del Nirvana) o viceversa?

Sarebbe interessante dare una sbirciatina al nostro copione universale! Verrò dal formicaio, dalla capanna di merda di vacca nella savana, oppure mi ci spediranno nella mia prossima vita (istintivamente opterei per la risposta A, ma potrei anche sbagliarmi...in fondo occupo un'esistenza occidentale, all'apparenza sembriamo l'apice della piramide, ma magari siamo il cul de sac del nostro curriculum esistenziale)?

Beh, forse questa é una elucubrazione un po' troppo complessa per essere affrontata di lunedì mattina.

...ma la morale é: se vedete una formica, non schiacciatela col vostro piedone: potrebbe essere la vostra prossima bisnonna!

8.9.06

La dieta

Succede un giorno di Luglio: mi alzo, mi metto davanti allo specchio con il sonno ancora in faccia e i capelli da post esperimento nucleare e finalmente esclamo: "ok, sgrinfia, é proprio ora di mettersi a dieta!"
Da lì é un attimo: assoldo un personal trainer di quelli seri, e precisamente il mio amico Francesco, detto Secco (direi una garanzia!), che oltre a essere Secco davvero é pure un po'nazista (in senso buono ovviamente!).

Senza farmi dire nè "a" nè "beh" mi comunica con fare professionale quello che mi aspetta: aboliti categoricamente ZUCCHERO-PANE-GRASSI-FRITTI-DOLCI-BIRRA-VINO-SUPERALCOLICI. Istintivamente penso: "E che campo a fare? Quasi quasi mi tengo le mie lardine", ma poi l'idea di rientrare dentro i jeans senza dover stare in apnea mi alletta troppo. E allora si parte, sempre sotto il suo vigile e incorruttibile controllo.

Modifico drasticamente il contenuto del mio frigorifero, stipandolo di finocchi-sedano-formaggi light-frutta, ed eliminando tutti i cibi da maschio single all'università...perfetto, sembra la dispensa della Lambertucci!

Passate le prime settimane in cui sfioro l'esaurimento nervoso, mi assesto sui miei nuovi ritmi alimentari, e i primi risultati cominciano miracolosamente a manifestarsi: pancia piatta, niente più tenero e rassicurante doppio mento, tette sgonfiate (ma non troppo!), vestiti che vanno un po' più larghi: CHE FIGATA, FUNZIONA!

Il mio personal trainer sembra soddisfatto di me, e ogni tanto mi concede addirittura qualche piccolo sgarro.
Nel frattempo, fidanzato, amici e parenti cominciano a notare la mia lenta e sofferta trasformazione: SONO GASATISSIMA.

Arrivo a quota -6 chili, ne riprendo 1 in Norvegia (facendo colazioni da 2000 Kcal per risparmiare sul pranzo).

Torno dalle vacanze, sperando di potermi gongolare ancora al dolce suono di frasi sul genere: "COme sei dimagrita!", "stai benissimo","sei veramente in forma"....MA NIENTE!

Niente panico! Realizzo che ormai le persone che mi vedono tutti i giorni non possono notare le mie ulteriori piccole perdite di peso. Il mio fidanzato (caro!) si sforza di dirmi che ogni giorno mi vede più magra, ma gli leggo chiaramente negli occhi che sta pensando "Mi sembri uguale a ieri!"

Devo trovare qualcuno che non mi vede da un po', che mi ricorda morbida e burrosa. Detto fatto: ieri avevo la prima lezione di kung fu dopo l'estate.

Entro con sguardo vago, con il mio completino orientale (che, guarda caso, é nero, e quindi aiuta la mia causa), saluto tutti, chiedo come sono andate le vacanze, mi sistemo sullo zafu per iniziare la meditazione...e dai! Non notate niente?

Finalmente un collega si avvicina, mi guarda con aria preoccupata, seriamente preoccupata, e mi chiede, sforzandosi di usare la massima delicatezza: "Roby, ma sei stata male? Non ti trovo in forma!"

"In che senso?" rispondo io, mentre sento che c'é qualcosa che non mi torna

"Boh? Sei patita, hai le occhiaie...va tutto bene?"

IGNOMINIA! Due mesi di sacrifici, di morsi della fame, di rinunce, di stoica sopportazione e di training autogeno per convincerti che il finocchio é tuo amico e che il gelato ti porterà all'obesità...PER SENTIRSI DIRE CHE HAI LE OCCHIAIE????????????

VORRESTE DIRMI CHE RIMPIANGETE LE MIE LARDINE E PREFERITE IL MIO EX-ASPETTO SIMIL RINASCIMEMENTALE ALL'OSSETTO DELL'ANCA CHE COMINCIA A FARE SPIGOLOSAMENTE CAPOLINO? E ALLORA DITELO CHE NON VI STA MAI BENE NIENTE! OH!

7.9.06

Ma che ci leggevano da piccoli?



E adesso non venitemi a dire che Biancaneve non era il vostro mito infantile, la principessa preferita, l'archetipo della perfezione a cui ispirarsi, perché non ci credo!
Beh, comunque era il mio...e che amarezza scoprire, crescendo, che in realtà era solo una ragazzina senza cervello...e pure un po' mignotta, per dirla tutta!
Ma mica me la prendo con lei, no no, ognuno fa quello che vuole. Me la prendo con mia madre, che di giorno mi inculcava insegnamenti casti e integerrimi del tipo: "non accettare cibo dagli sconosciuti", "fatti rispettare dagli uomini", "se qualcuno ti chiede di seguirlo non farlo"...e di sera, per farmi addormentare, mi somministrava mellifluamente la solfa di questa Biancaneve che, nell'ordine:

Si é infilata nel bosco con un guardiacaccia barbuto.
Si é installata stabilmente a casa di 7 nani vecchi (anzi, era pure un po' pedofila, viste le attenzioni particolari che dedicava a Cucciolo)
Si è sgrufolata senza pensare una mela rossa appioppatale da una tizia sicuramente poco raccomandabile (ma ve la ricordate la faccia della strega di Biancaneve, si? Voi l'avreste accettata una mela da una così??????)

Per non parlare poi di quella tossicodipendente psicotica di Alice, che se ne andava in giro per il mondo con i funghetti allucinogeni in tasca (divento piccola, divento grande...a drogata!!!!!!!!!), e che si faceva le canne con il bruco, e si beveva il tè alla maria con il cappellaio matto!!!!!

Poi dicono che siamo venuti su strani, che siamo una generazione persa...troppo bene siamo usciti!

6.9.06

100 anni

Se non avessi iniziato a darmi un cucchiaino di vino a pranzo, probabilmente ora sarei astemia.
Se non mi avessi chiesto di passarti il pane dicendomi: "Give me some bread", forse oggi non saprei l'inglese.
Se non mi avessi ripetuto 1000 volte che "bisogna vivere pericolosamente", di certo oggi sarei più insicura.
Se non mi avessi allungato mai uno schiaffo, oggi non saprei cosa vuol dire rispettare i più grandi.

Auguri nonno Mimì...oggi avremmo avuto una bella cifra tonda da festeggiare, ma conoscendoti, sono sicura che, ovunque tu sia, tu te la stia spassando alla grande.

L'arte del respiro

Non vi capita di vivere in apnea? Presi dalle nostre cose, passiamo minuti interi a respirare modello criceto. Non ce l'hanno mai detto chiaramente, ma scommetto che le nostre cellule non sono molto felici.
Si perché il respiro é il nostro primo elemento vitale, più dell'acqua, del cibo, di tutto.
Provate a privarvi del cibo, dell'acqua e dell'aria: qual é la privazione che vi farà tirare le cuoia per prima?

E allora ecco una mini-lezione sulla respirazione profonda che arriva direttamente dalla mia pratica di kung fu.


1)State rilassati, in piedi o seduti, con la schiena morbida, ma dritta, e la pancia non contratta (per un attimo, mostrate con orgoglio la pancetta)


2) Bypassate i vostri polmoni, e dimenticatevi della loro esistenza: oggi si respira con la pancia


3) Gonfiate il vostro pancino d'aria lentamente, ritmicamente, e poi buttate fuori l'aria con la bocca, senza fretta, finchè la pancia si svuota


4) Se vi aiuta nell'esercizio, poggiate due dita al di sotto dell'ombelico. Quello é il nostro centro vitale, ed é lì che deve andare a finire l'aria.



Questo sarebbe il modo corretto di respirare sempre, ma anche farlo solo ogni tanto può essere molto salutare. Non ci credete? Sentite qui:


Gli organi interni si separano, si arieggiano si mantengono più sani (come aprire una finestra in una stanza tenuta chiusa per un mese)
Il cervello si ossigena e diventa più efficiente e reattivo
Migliora lo scambio di ossigeno nel sangue e le cellule si rinnovano (e ritardiamo le rughe)
L'afflusso maggiore di ossigeno allontana il dolore
Si combatte il freddo

Unica controindicazione: dato che non siamo abituati a respirare così, le prime volte questa sbronza di ossigeno può dare alla testa (tipo farsi una canna, ma più economico e più salutare): non panicate, appoggiatevi al muro e andateci piano all'inizio.

Il risveglio

La sveglia suona alle 6.40.
Sono un leone oggi: testa ok, energia da vendere, cervello subito reattivo.
Supportata dalla piacevolezza del sole mattutino che vedo filtrare dalla finestra mi dico: "Vai, che oggi sarà una giornata magnifica"

Metto su il caffè, lancio due fette di pan carrè nel tostapane, preparo marmellata, tazzina, cucchiaino, sigaretta per il dopo caffè...il mio rito mattutino.

Gonfia e enfia di questo inizio sfavillante decido di strafare: metto a posto i bicchieri puliti che giacciono sul piano...

...ERRORE!

...Complice la levataccia e i movimenti non così reattivi come il cervello miro male lo scolapiatti: il bicchiere si lancia in un volo suicida verso il lavandino.

COme un felino lo artiglio per salvarlo, e assesto una gomitata maldestra alla caffettiera che ha iniziato allegramente a gorgogliare, che si schianta per terra in un trionfo di caffè.

Mentre pulisco realizzo con orrore che metà del mio rito mattutino é ancora in fieri: quando faccio scattare il tostapane, le mie dolci fettine di pan carrè si affacciano timidamente, nere come la pece. Mi dicono che il benzopirene é un pericoloso agente cancerogeno...faccio una rapida visura visiva sulle fette, e mi convinco che dopo questa colazione non mi rimarrebbe molto da campare...e butto tutto!

Mi dico: "occhio Roby, la giornata si presenta altalenante"
Mi avvio con atteggiamento circospetto verso il lavoro.

5.9.06

La premessa


Miss Grumbler: ovvero, letteralmente, la signorina borbottona.
Strano, detto da me, cresciuta a pane e "non ti lamentare", o "se non dai importanza al problema, il problema non esiste!"
...sarà forse per questa filosofia di vita che i meravigliosi e confortanti FANS (o analgesicum vulgaris) hanno subaffittato in pianta stabile la tasca interna della mia borsetta?
In tutti i modi, alla veneranda età di 31 anni, ho dovuto ammettere con me stessa che il misterioso e plurinominato concetto di STRESS non é estraneo alla mia esistenza...
Colpa di LAVORO-IMPEGNI DOMESTICI-TEMPO MANCANTE-INQUINAMENTO-RITMI FRENETICI? Probabile.
I rimedi finora presi in esame:
1)MI ritiro dal lavoro, mi trasferisco in un eremo e campo di pensione...che con quanto ho lavorato finora corrisponde più o meno a un pacchetto di sigarette al giorno;
2) Do' un'accelerata alle mie lezioni di kung fu e stermino in perfetto stile Bruce Lee tutti coloro che interferiscono con la mia tranquillità...mmmh, dovrei diventare troppo brava, e ci vorrebbe troppo tempo!
Ok, ci sono: la pianto di tenermi tutto dentro, di sorridere quando sono incazzata, di essere mite quando vorrei spaccare il mondo a testate. Si si, ho capito: scrivo tutto!
E qui arriva il blog: una pagina bianca potenzialmente infinita, pronta ad accogliere con ammiccante benevolenza il carico delle piccole incazzature quotidiane.
Perchè in fondo di questo si tratta, e per fortuna, aggiungerei: piccole ondine di disappunto in un mare mediamente sereno e felice.
Si, ma come dev'essere? Ci sono: diretto, caustico, politicamente scorretto...pesta e corna...e a chi tocca non si ingrugna! Perché già mi trattengo con me stessa, se mi trattengo pure qui, allora che gusto c'é?
Prima di concludere, un appello ai miei amici, che conoscono il mio lato dolce, accomodante, positivo e poco propenso alla drammatizzazione...ehi, sono sempre io, ho solo deciso di concedere un pochino di spazio (ma poco eh?!) alla Miss Grumbler che é in me. Fuori di qui non cambierà niente, lo prometto, ma qui dentro la lascerò libera di strepitare (bacchettandola quando si allarga troppo) sull'accadimento di turno...
...e chissà che non riesca a sfrattare l'analgesico dalla borsa!
...magari dovrò prestarlo a voi!

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