Free Lance?...No, grazie!
Traviata da una durissima settimana di lavoro, ho deciso di stilare le sacre tavole della free lance pentita. O voi, ancora in cerca di impiego, non lasciatevi ingannare dal dolce e infingardo miele della libera professione, e anelate con vigore ad una poltrona e una scrivania Ikea su cui poggiare il vostro sedere a tempo indeterminato. Riparate le vostre orecchie dal canto mellifluo della sirena dell'indipendenza, chè esso si tramuterà in un urlo lancinante, prima o poi...
...non ci credete? Sentite qua:
1) Il free lance pensa di essere padrone di se stesso, e di poter lavorare con i suoi tempi e i suoi ritmi. Risultato: lavora dal Lunedì al Venerdì, a Pasqua, Natale, di Sabato e di Domenica;
2) Quando il free lance si crogiola al sole di Agosto sulla spiaggia, circondato da mille altre persone, non può fare a meno di pensare con livida rabbia che in quel momento qualcuno sta pagando quelle mille persone che sguazzettano innocentemente nell'acqua cristallina, mentre lui sta perdendo preziose giornate di lavoro...sentendosi un lavativo, e arrovellandosi sul super-lavoro che dovrà spararsi a Settembre per ammortizzare il mese di nullafacenza;
3) Quando le sere di inverno il free lance avverte preoccupanti brividi lungo la schiena, un fastidioso mal di gola e pericolosi smottamenti intestinali, non può permettersi di pensare: "Domani chiedo un giorno di malattia", ma si imbottirà di antipiretici e analgesici dicendo: "Merda, domani mi tocca andare al lavoro con l'influenza!"
4) Il free lance lavora per tutti, ma tutti pensano che lavori solo per loro. Il che implica che tutti ti chiedano di consegnare il lavoro nello stesso giorno.
5) Il free lance non può permettersi di essere antipatico e maltrattare i colleghi...il free lance non ha colleghi, ma solo clienti, e il cliente - si sa - ha sempre ragione.
6) Al free lance non vengono tolte le tasse a monte, no, deve pagarsele da solo...e vi assicuro che, per quelli come me che non hanno il pelo sullo stomaco di saltare lo steccato verso il fertile pascolo dei piccoli evasori, é un doppio giramento di maroni!
7) Quando il free lance ha una settimana libera dal lavoro, da dedicare a se stesso e al proprio relax, tende a lasciarsi coccolare da questi rassicuranti pensieri: "Cazzo, non mi chiama nessuno, finirò sul lastrico!" "Oddio, devo pagare l'IVA, ho bisogno di lavorare!"
Insomma, piccoli virgulti del mercato del lavoro, quando incontrerete quei giovani rampanti sulle loro macchinucce tirate a lucido, che riempiono di timbri le schede carburante e chiedono fattura anche per il cappuccio della mattina, non fatevi intimorire: squadrate le spalle, tirate fuori il petto, e sventagliategli fieramente sotto il naso il vostro dignitossisimo Co. Co. Pro.
...non ci credete? Sentite qua:
1) Il free lance pensa di essere padrone di se stesso, e di poter lavorare con i suoi tempi e i suoi ritmi. Risultato: lavora dal Lunedì al Venerdì, a Pasqua, Natale, di Sabato e di Domenica;
2) Quando il free lance si crogiola al sole di Agosto sulla spiaggia, circondato da mille altre persone, non può fare a meno di pensare con livida rabbia che in quel momento qualcuno sta pagando quelle mille persone che sguazzettano innocentemente nell'acqua cristallina, mentre lui sta perdendo preziose giornate di lavoro...sentendosi un lavativo, e arrovellandosi sul super-lavoro che dovrà spararsi a Settembre per ammortizzare il mese di nullafacenza;
3) Quando le sere di inverno il free lance avverte preoccupanti brividi lungo la schiena, un fastidioso mal di gola e pericolosi smottamenti intestinali, non può permettersi di pensare: "Domani chiedo un giorno di malattia", ma si imbottirà di antipiretici e analgesici dicendo: "Merda, domani mi tocca andare al lavoro con l'influenza!"
4) Il free lance lavora per tutti, ma tutti pensano che lavori solo per loro. Il che implica che tutti ti chiedano di consegnare il lavoro nello stesso giorno.
5) Il free lance non può permettersi di essere antipatico e maltrattare i colleghi...il free lance non ha colleghi, ma solo clienti, e il cliente - si sa - ha sempre ragione.
6) Al free lance non vengono tolte le tasse a monte, no, deve pagarsele da solo...e vi assicuro che, per quelli come me che non hanno il pelo sullo stomaco di saltare lo steccato verso il fertile pascolo dei piccoli evasori, é un doppio giramento di maroni!
7) Quando il free lance ha una settimana libera dal lavoro, da dedicare a se stesso e al proprio relax, tende a lasciarsi coccolare da questi rassicuranti pensieri: "Cazzo, non mi chiama nessuno, finirò sul lastrico!" "Oddio, devo pagare l'IVA, ho bisogno di lavorare!"
Insomma, piccoli virgulti del mercato del lavoro, quando incontrerete quei giovani rampanti sulle loro macchinucce tirate a lucido, che riempiono di timbri le schede carburante e chiedono fattura anche per il cappuccio della mattina, non fatevi intimorire: squadrate le spalle, tirate fuori il petto, e sventagliategli fieramente sotto il naso il vostro dignitossisimo Co. Co. Pro.
2 Comments:
Servono scelte radicali...
Lavoro? No, grazie.
Pienamente d'accordo. Su l'Orecchio di Dioniso ho scritto, da giornalista, quello che penso. Ciao!
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