A formi': ma io e te, che se dovemo di'?
Ok, stamattina mi sono svegliata con un pensiero abbastanza complicatino e potenzialmente irrisolvibile nella testa: come diamine funziona questa vita? (Non male, per essere un Lunedi, no?)
Va bene: nasciamo e moriamo, e questo mi sembra assodato, e mi sta bene! Ma non vi sembra troppo semplicistico come sistema? Voglio dire, siamo circondati da un universo che si muove su regole perfette, matematicamente irreprensibili, su proporzioni che addirittura vengono definite divine. Insomma, in tutta questa storia della vita c'é qualcosa che non mi quadra!
Da un lato tutto sembra calcolato al millimetro, ci reggiamo in equilibrio nel nulla cosmico, quasi magicamente, siamo piccoli puntini in un ingranaggio che va avanti con puntualità svizzera da milioni di anni; dall'altro mi sembra che nel sistema di attribuzione delle vite ci sia un qualcosa di imperfetto, o di assolutamente casuale.
Provate a uscire di casa, e ditemi in 5 minuti quante vite vedete: il vicino di casa, la formica, il mendicante, il manager in macchina, il disabile, il cane...e si potrebbe continuare all'infinito.
E non vi siete mai chiesti: "Perché io sono io e non sono il cane? E io e la formica abbiamo qualcosa a che spartire? E perché quel bambino cammina con la sedia a rotelle e io ho tutte e due le gambe funzionanti?"...Io a volte me lo chiedo, e tutto mi porta a rispondermi che ci deve essere una qualche forma di giustizia in tutto ciò.
Diciamo che ho superato la storia del Paradiso, il favolistico luogo affollato di cherubini e frizzi e lazzi...di conseguenza mi puzza anche il discorso dell'Inferno, che mi sembra una trovata di qualcuno per evitare che gli uomini agiscano in modo totalmente anarchico. Quindi, accantonate aluzze, forconi e odore di zolfo, ho cominciato con gli anni a chiedermi: "Ma allora, dove cavolo andrò a finire?" "Possibile che sia stato fatto un universo così perfetto per farmici stare, boh, quanto? 82,5 anni, stando all'aspettativa di vita media? MI pare sprecato!"
E soprattutto, che giustizia e perfezione c'é nel fatto che io abbia una casa, un lavoro, appartenga al genere vivente reputato superiore, mentre nel mio vaso del terrazzo circola un esserino chiamato formica, che camperà 6 mesi se gli dice bene, a meno che io non decida di trucidarlo prima con un'abbondante dose di Baygon sul cucuzzone? Che ha fatto di male la formica a nascere formica? E' solo una questione di culo? Non credo...non voglio crederlo, sennò qui é tutto un caos.
Quindi, penso che la teoria della reincarnazione possa a pieno titolo annoverarsi tra le mie convinzioni verso l'esistenza: un percorso in ascesa verso la perfezione in cui, vita dopo vita, prendiamo le sembianze di esseri diversi (piante, animali, diversi tipi di uomini)...si, questo mi piace, questo ha il suo senso, e così capisco e mi spiego il perchè dei diversi esseri viventi, e mi spiego anche perché tante volte mi sembra di avere una conoscenza superiore a quella che dovrei avere (capita anche a voi, vero? sentire di sapere cose che in realtà non dovreste sapere...sentire di essere DI PIU' di quello che siete).
Beh, questo pensiero mi appare rassicurante, e mi fa sembrare meno strano il fatto di essere nata a Roma, da una famiglia normale, di essere felice, mentre la Tv, efficace nonchè sovente cretina finestra sul mondo, mi mostra bambini etiopi col pancino gonfio...o il semplice vedere un gatto investito per la strada. Questo pensiero mi fa dire: "Ok, adesso é così, ma prima o poi toccherà anche a me, o magari mi é già toccato, e quindi questa vita me la sono guadagnata così com'é"...e mi sento più parte del mondo, più vicina a tutto.
Tutto sta a capire se questo percorso é a ritroso o in ascesa. Spiego: partiamo dall'esistenza più infima e infelice e prendiamo il volo verso l'ultima vita perfetta (un po' il concetto del Nirvana) o viceversa?
Sarebbe interessante dare una sbirciatina al nostro copione universale! Verrò dal formicaio, dalla capanna di merda di vacca nella savana, oppure mi ci spediranno nella mia prossima vita (istintivamente opterei per la risposta A, ma potrei anche sbagliarmi...in fondo occupo un'esistenza occidentale, all'apparenza sembriamo l'apice della piramide, ma magari siamo il cul de sac del nostro curriculum esistenziale)?
Beh, forse questa é una elucubrazione un po' troppo complessa per essere affrontata di lunedì mattina.
...ma la morale é: se vedete una formica, non schiacciatela col vostro piedone: potrebbe essere la vostra prossima bisnonna!
Va bene: nasciamo e moriamo, e questo mi sembra assodato, e mi sta bene! Ma non vi sembra troppo semplicistico come sistema? Voglio dire, siamo circondati da un universo che si muove su regole perfette, matematicamente irreprensibili, su proporzioni che addirittura vengono definite divine. Insomma, in tutta questa storia della vita c'é qualcosa che non mi quadra!
Da un lato tutto sembra calcolato al millimetro, ci reggiamo in equilibrio nel nulla cosmico, quasi magicamente, siamo piccoli puntini in un ingranaggio che va avanti con puntualità svizzera da milioni di anni; dall'altro mi sembra che nel sistema di attribuzione delle vite ci sia un qualcosa di imperfetto, o di assolutamente casuale.
Provate a uscire di casa, e ditemi in 5 minuti quante vite vedete: il vicino di casa, la formica, il mendicante, il manager in macchina, il disabile, il cane...e si potrebbe continuare all'infinito.
E non vi siete mai chiesti: "Perché io sono io e non sono il cane? E io e la formica abbiamo qualcosa a che spartire? E perché quel bambino cammina con la sedia a rotelle e io ho tutte e due le gambe funzionanti?"...Io a volte me lo chiedo, e tutto mi porta a rispondermi che ci deve essere una qualche forma di giustizia in tutto ciò.
Diciamo che ho superato la storia del Paradiso, il favolistico luogo affollato di cherubini e frizzi e lazzi...di conseguenza mi puzza anche il discorso dell'Inferno, che mi sembra una trovata di qualcuno per evitare che gli uomini agiscano in modo totalmente anarchico. Quindi, accantonate aluzze, forconi e odore di zolfo, ho cominciato con gli anni a chiedermi: "Ma allora, dove cavolo andrò a finire?" "Possibile che sia stato fatto un universo così perfetto per farmici stare, boh, quanto? 82,5 anni, stando all'aspettativa di vita media? MI pare sprecato!"
E soprattutto, che giustizia e perfezione c'é nel fatto che io abbia una casa, un lavoro, appartenga al genere vivente reputato superiore, mentre nel mio vaso del terrazzo circola un esserino chiamato formica, che camperà 6 mesi se gli dice bene, a meno che io non decida di trucidarlo prima con un'abbondante dose di Baygon sul cucuzzone? Che ha fatto di male la formica a nascere formica? E' solo una questione di culo? Non credo...non voglio crederlo, sennò qui é tutto un caos.
Quindi, penso che la teoria della reincarnazione possa a pieno titolo annoverarsi tra le mie convinzioni verso l'esistenza: un percorso in ascesa verso la perfezione in cui, vita dopo vita, prendiamo le sembianze di esseri diversi (piante, animali, diversi tipi di uomini)...si, questo mi piace, questo ha il suo senso, e così capisco e mi spiego il perchè dei diversi esseri viventi, e mi spiego anche perché tante volte mi sembra di avere una conoscenza superiore a quella che dovrei avere (capita anche a voi, vero? sentire di sapere cose che in realtà non dovreste sapere...sentire di essere DI PIU' di quello che siete).
Beh, questo pensiero mi appare rassicurante, e mi fa sembrare meno strano il fatto di essere nata a Roma, da una famiglia normale, di essere felice, mentre la Tv, efficace nonchè sovente cretina finestra sul mondo, mi mostra bambini etiopi col pancino gonfio...o il semplice vedere un gatto investito per la strada. Questo pensiero mi fa dire: "Ok, adesso é così, ma prima o poi toccherà anche a me, o magari mi é già toccato, e quindi questa vita me la sono guadagnata così com'é"...e mi sento più parte del mondo, più vicina a tutto.
Tutto sta a capire se questo percorso é a ritroso o in ascesa. Spiego: partiamo dall'esistenza più infima e infelice e prendiamo il volo verso l'ultima vita perfetta (un po' il concetto del Nirvana) o viceversa?
Sarebbe interessante dare una sbirciatina al nostro copione universale! Verrò dal formicaio, dalla capanna di merda di vacca nella savana, oppure mi ci spediranno nella mia prossima vita (istintivamente opterei per la risposta A, ma potrei anche sbagliarmi...in fondo occupo un'esistenza occidentale, all'apparenza sembriamo l'apice della piramide, ma magari siamo il cul de sac del nostro curriculum esistenziale)?
Beh, forse questa é una elucubrazione un po' troppo complessa per essere affrontata di lunedì mattina.
...ma la morale é: se vedete una formica, non schiacciatela col vostro piedone: potrebbe essere la vostra prossima bisnonna!
4 Comments:
...ma scusa, non saresti contento di avere un ventaglio potenzialmente infinito di vite che ti aspettano? Magari nella prossima vita sarai il padrone di un harem! Non si può mai dire...
seeeeeeeeeeeee! ti prego non gli dire così!
e io???? io potrei rinascere magra o...o .... maschio! finalmente!
eggià, tutto sta a capire se il percorso è a ritroso o in ascesa, in quest'ultimo caso, gli uomini hanno ancora una possibilità di reincarnazione, e noi?
Parole sante ema!
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